Il Gion Matsuri è un festival tradizionale che si tiene ogni anno a Kyoto, nel quartiere storico di Gion, ed è uno dei più famosi e importanti in Giappone. Il festival si protrae durante tutto il mese di luglio e raggiunge il suo apice durante la processione di carri allegorici del 17 luglio, chiamata Yamaboko Junko.
LE ORIGINI DEL FESTIVAL
Il Gion Matsuri ha origini antichissime: fu celebrato per la prima volta nell'anno 869, quando, in seguito alla diffusione di una terribile epidemia, l'Imperatore Seiwa decise di tenere il primo goryōe (御霊会), un rito purificatore che si svolse presso il piccolo tempio Shinsen-en e in cui la popolazione invocò la protezione del dio Susanoo-no-Mikoto, al fine di esortarlo a porre fine alla tragica situazione.
La città si trovava in una regione piuttosto paludosa dell’entroterra, molto calda e umida, ed era caratterizzata, oltre che da un'alta concentrazione di popolazione, dalla mancanza di fognature e acquedotti che favoriva la contaminazione delle acque potabili da parte delle acque di scolo. Non è quindi difficile immaginare che malattie come malaria, vaiolo, influenza e dissenteria fossero molto diffuse. Eppure, nell’antico Giappone la causa di tutto questo fu attribuita a ben altro. Secondo le predizioni di un autorevole maestro divinatore, i veri responsabili dell’epidemia erano degli spiriti malvagi, e più precisamente i fantasmi del principe Sawara Shinnō e dei suoi compagni. Questi, accusati dell’omicidio del nobile Fujiwara no Tanetsugu, erano morti professando fino alla fine la loro innocenza. Nel tentativo di calmare gli spiriti dei defunti si tenne quindi il primo goryōe con invocazione al dio Susanoo-no-Mikoto. Inoltre, il nobile Urabe Hiramaru fece costruire 66 lance, una per ogni provincia del Giappone, in modo da rinchiudere al loro interno gli spiriti malvagi e purificare la capitale da ogni male.
Inizialmente, l'intenzione era quella di praticare il rituale ogni qualvolta si fossero verificati eventi simili. Ma a partire dal 970, divenne una ricorrenza annuale. Durante il Periodo Muromachi (1336-1573), l'evento vide per la prima volta la partecipazione del ceto mercantile, il quale contribuì, nel tempo, all'allestimento e alla decorazione di carri da parata sempre più elaborati, che hanno portato il festival alla grandezza e alla pomposità odierne.
GLI EVENTI CLOU
Il festival ha inizio il primo luglio, quando i rappresentanti dei quartieri responsabili dell'organizzazione della festa si riuniscono presso il santuario di Yasaka per tenere la cerimonia del kippuiri (吉符入), durante la quale essi pregano affinché non sorgano problemi nel corso delle celebrazioni.
Il momento clou del festival avviene in occasione della parata del 17 luglio, chiamata Yamaboko Junko. Ad aprire la parata sarà il carro Naginata-boko, così chiamato per via di una naginata (tipica lancia giapponese) che svetta verso l’alto sulla sua cima. Sul carro viene trasportato anche un bambino vestito con abiti tradizionali e un copricapo a forma di fenice dorata. Il suo compito è quello di rappresentare un messaggero divino durante la festa: per questo motivo, la secolare tradizione vuole che costui non metta piede a terra dall'inizio fino alla fine dei festeggiamenti. Spetterà proprio al bambino tagliare con un solo colpo una grossa corda sacra realizzata in paglia: è lo shimenawa-kiri, l'atto con cui la divinità entra nel mondo terreno recidendo il confine che separa i due mondi, e con questo gesto viene dato ufficialmente inizio alla grande festa. La processione dei carri ha luogo la mattina del 17 luglio, tra le 09.00 e le 13.00 e segue un percorso di tre chilometri lungo le strade Shijo, Kawaramachi e Oike. Sono disponibili dei posti a sedere a pagamento e richiedono la prenotazione, ma vista la lunghezza del percorso è comunque possibile trovare ottimi punti per godersi la parata.
La processione è preceduta da tre notti in cui due delle principali strade di Kyoto, Shijo e Karasuma, vengono chiuse al traffico: queste notti sono conosciute con i nomi di yoiyama (16 luglio), yoiyoiyama (15 luglio) e yoiyoiyoiyama (14 luglio). Per l'occasione le strade si riempiono di banchi di street food, venditori di amuleti portafortuna omamori e le persone sono solite passeggiare con indosso lo yukata.
La tradizione del Matsuri Byobu, inoltre, vuole che le case più antiche della zona aprano le loro porte al pubblico e mostrino i tesori di famiglia ai curiosi. Per i turisti è una bellissima esperienza perché permette di conoscere le usanze private e familiari ma, per rispetto all'altissimo senso del pudore giapponese, bisogna ricordarsi di mantenere un comportamento adatto al luogo. Si tratta pur sempre di uno spazio privato.
I CARRI ALLEGORICI
Durante il festival vengono utilizzati due tipi di carri allegorici: i carri Yama arrivano a misurare oltre venti metri di altezza e si riconoscono per la presenza di una lancia posizionata sulla cima, mentre i carri Boko sono di dimensione ridotta. Ogni carro è sontuosamente decorato con statue, ghirlande, tappeti e tessuti preziosi.
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